Si calcola che il 70% dei nuovi CV in circolazione siano compilati con supporto dell’AI. Allo stesso momento è risaputo che non solo ,le grandi società sia di Head Hunting e selezione, ma le stesse Major, elaborano la classifica e la clusterizzazione dei CV ricevuti attraverso supporto di AI. Una sorta di fantacalcio del lavoro. Quindi; “mi propongo tramite algoritmo, e mi scelgono tramite algoritmo”. Una mente terza programmata in Belucistan mi confeziona il soggetto. Una mente terza programmata in Manciuria con server polacco mi proietta verso l’oggetto (il posto di lavoro). Oltre il materialismo, oltre l’idealismo. Entriamo nel “tarocchismo” (tarocco e barocco). Il lavoro diventa codice, non sono altro che una carta del mazzo. E’ sufficiente avere dosi di Ai per sembrare ok?In balia dell’algoritmo, e quando non sappiamo cosa dire e/o fare scegliamo il suo modo di esprimerci e non più il nostro. Stiamo contribuendo ad un nuovo mondo; la vita professionale diventa un file, arricchiamo di attributi il nostro file . la scuola è un attributo, il viaggio è un attributo. Il nuovo mondo dove il lavoro si compila, un lavoro in una era di personale deumanizzato. La scelta del team verrà fatta da macchine o software. Tutto è costo, nulla è investimento. Senza l’arbitrio dell’umanità, non ci saranno passione, visione, reazione. Verrà premiata la coincidenza. Omologati e catalogati.
sparta vs Atene
Una guerra durata più di 30 anni, l’idealismo e l’umanità di Atene, contro la meccanica e la programmazione elitistica di Sparta. Truppe di terra potentissime e collegate come servers. Dall’altra parte navi veloci che fluttuano nel mare come pensieri e sinapsi di visione. Atene perse, perche’ era troppo umana, ma non perì e divenne centro della civiltà. Sparta vinse, ma divenne sinonimo di maniacalità’ e violenza, 200 anni dopo scomparve anche dalla cartina geografica. Come Sparta ed Atene le due AI stanno spiazzando molti giovani e meno giovani annaspanti e arrembanti nel mondo del lavoro.
Come i ragazzini bloccati e rapiti da Tik Tok, dove il Tik è la curiosità di entrata ed il Tok, è l’endorfina. La simil dopamina dell’ingaggio, in molti , prima ancora di capire cosa studiano e perche’ studiano si mettono a cercare il percorso che arrochirà’ il proprio CV. Un CV che a volte già ancora prima di iniziare a lavorare presenta sforzi terribili.
Corsi, Master, Volontariato, 4 lingue, Python…. Materie apprese e prese, senza mai essere messe in pratica. Studiare la Strategia a 22 anni…. Questa applicazione messianica pur di essere accettabili, la si vede poi in atto quando si organizzano le vacanze, che anche esse devono diventare parte del curriculum. E già vacanze oramai come un lavoro. A patto che il lavoro sia una vacanza ?
Non è Tik Tok, qui è TOK TIK, prima ti addormento e ti ipnotizzo con il sogno di una carriera di successo, e poi ti getto dentro una serie di domande e di ansie tutte tue. Ellissi di pensieri e teorie pitagoriche. Mansionari e gerarchie problematiche , scritte come pratiche del 110% . Tutte orientate a sminuire il di valore individuale e che ti lasciano stordito. A 30 anni sei solo e cerchi di districarti tra tutte le job descriptions che hai davanti.
Così la strada della crescita professionale diventa un GPS impazzito. Pensiamo di essere preparati , ma in realta siamo solo apparecchiati. Con il piatto vuoto. Siamo dei coperti.
Ed ecco le due grandi riflessioni che portano all’ allerta verso AI che a tutti gli effetti sta selezionando le nuove élites :
– La scuola l’istruzione, sempre importanti come strumento di ricchezza e crescita, diventano assolutamente dirimenti, ma non sono più educative, bensì attributive. Se hai studiato a Milano sei più bravo che se hai studiato a Chieti? È giusto ? Non credo . Una corsa di italiani alla Columbia. Le nuove West Point . Studi tutti americani per poi pensare di spadroneggiare in Italia. In aziende medioevali. Con questo sistema la scuola diventa sempre più cara e costando di più, avrà anche la pretesa di essere risolutiva. Alla fine, la classifica la farà direttamente la scuola, costruendo i nuovi spartani , e magari già vendendo li in vitro come ovuli a BCG e/o LVMH . Ma ricordatevi altro non è che rischio di Pedigree. Una purezza elaborata. E soprattutto c’è un problema: chi ti insegna a lavorare e sudare ? hai un buon grado di senso di responsabilità? Sei pronto per la fatica? O hai solo esperito a fatica per essere pronti e lucidi? Non e’ che non ho fiducia, e’ che credo che questo sia doping.
– L’AI aiuta anche a costruire le nuove Job Descriptions, sempre più lunghe , sempre più sottili, non più descrizioni, ma dichiarazioni. Io dichiaro di essere adatto e potrà rivestire questo ruolo. Ma…. Forse non lo so fare. La proliferazione dei ruoli contribuisce alla spersonalizzazione dell’individuo. Io sono la mia Job descriptions, prima ero il mio master. Io sono un viandante del lavoro , un pellegrino della posizione, ma mi perdo nelle costellazioni organizzative. Per questo nella più grande confusione scelgo le grandi compagnie diventano ordini religiosi, i nuovi assunti, dei monaci . Le big four come grandi processioni, i senior partner come profeti, le conventions come raduni . Il sacrale della carriera, supera l’uomo. Il giudizio che hai di te non conta. Conta il tuo marchio. Le Il job Declarations, rischiano sempre di più di essere fuorvianti. Più il titolo è lungo meno il ruolo sarà duraturo, c’è gente che cambia 5 titoli, in 5 anni. Bisognerebbe limitare il proliferare dei titoli. E soprattutto non usarli come spider per la Seo.
Più spartani , più Job descriptions, arriviamo ad avere , lavori iper-specializzati, parcellizzati, atomizzati, dove una grandissima preparazione serve per avere una piccolissima decisione. In questo mare di carte, decks e-mail e comitati, si consuma il leopardiano senso del naufragio, dove va la mia carriera cosa sono ? Ed è qui che arriva la tentazione dell’AI , che in realtà ti consegna ad un altro trafficante di Job Descriptions. Ho studiato ed ho preparato cose grandissime, per fare cose piccolissime. L’insoddisfazione regna. Un panettiere è più felice. A 35 anni voglio tornare in provincia. La soluzione per alleviare il disagio è lo smart working. Ma io lo chiamerei Spart Working.
AI o Ahi ?
Osservo le foto di Linkedin. Negli anni, tutto è meno spontaneo. Senza la spontaneità, la vita è meno fruibile. Non ti godi ne le grandi ne le piccole cose . Subisci tutto. Penso a quanti non conoscono che i nuovi tools di selezione , uniscono Linkedin, i Cv , Instagram, Booking e scelgono 5 parole chiave. Poi mettono tre ex lavori chiave, la scuola, il voto e la classifica è fatta. La tua spontaneità è finita. L’inquisizione aveva più flessibilità. Il mito del networking affonda le sue radici qua. Se non riesco ad essere scelto per pedigree , magari mi scelgono per la mia specie sociale. Quanti dolori dinanzi, il piu’ brutto ? l’assenza di vera unicita’. Una corsa ad omologarsi.
Il recruiter è automatico il selezionatore è automatizzato. La posizione, sterilizzata e costruita. I fattori umani non condizionano la scelta, ne sono solo uno script. Le chiamano soft skills. Forse sarebbe il momento di chiamarle shock skills. Le foto restano l’ultimo appiglio umano. Il nostro subumano tentativo di esistere come e rappresentarsi . Ma la foto può condizionare molto o sono fuorvianti( a parte la mia che è tombale)? Le macchine ci obbligano a concepire il cv come una estetica della persona anziché’ una visione della potenzialità. Ci nascondiamo dietro gli orpelli. Siamo nudi dinanzi la realtà. La macchina sceglie, la roulette gira. La palla si ferma e tu soffri. Soffri perche’ questo modello cancella la genuinità, e solo fintamente parla di trasparenza, ma alla fine come valore, vince l’artifizio ed il calcolo e la prossimità . Più sei vero più sei fuori .
Polli da accanimento
L’ ai del recruiter è fallace, si accanisce e arricchisce sull’inflazione di profili, non so se sarebbe capace di cucinare con poca spesa. Un po’ Lions Club, on po’ Billionaire, un po’ prive’ delle feste di Fedez la selezione cade spesso su profili omogenei. L’omologazione, la fine di un modo di essere italiani. La diversity la usiamo a parole. In pratica non la mettiamo mai. A volte solo nelle foto. Delle feste aziendali.
Facciamo un esempio. Le esperienze negative. Tanti le demonizzano. Invece l’esperienza negativa è quella crisi che ti fornisce del senso di rinascita. Le macchine sanno scegliere chi ha perso ? o le macchine vogliono solo proto-perfetti ? Il perdente è concepito dall’AI o il perdente è solo un bug.
Ritengo che accanirsi con la ai non sarà mai di aiuto se non viene fuori il disegno della persona. Se non si valorizzano le impressioni prima delle idee, se non si estirpano i preconcetti territoriali. Se si segue solo la scelta della teorica perfezione. E attenzione se questo modello passa, diventeremo degli schiavi di spacciatori di CV e di selezione tarocca, anzi, Barocca. Nella moda, creare omogeneità, significa far crescere il più grande. E da schiavi assumeremo schiavi. Se mettiamo prima la funzione logaritmica della selezione, metteremo prima la finzione. Se mettiamo la scelta preordinata del candidato e la vestizione del ruolo dopo. Tutti nuovi team saranno come i polli. Abituati agli OGM non sapremo più discernere i difetti di quelli nostrani . Così facendo nessuno sarà più nostrano. Anzi avranno paura ad essere nostrani. Saranno solo Strani.
Il Barocco della selezione, che segue il manierismo della elezione, selezionerà inizialmente su questa modalità :
– scuole brillanti
– Esperienza da consulente
– Votazioni elevate
– Estetiche da urlo
– Ex Datori di Lavoro Prestigiosi
– Network Mielosi
– Un inglese ed un cinese pazzesco
– Forse anche vacanze ed Instagram politicamente corretti
Una imperante attrattività, una debole personalità. Un buon super ego , uno sconosciuto inconscio da carriera. Relative capacità ad insubordinarsi . Impossibilità di essere capo educatore. Pochissime pecore nere, molti cani docili bianchi. La selezione e’ elezione, a volta e’ una lezione.
Collage Against the Machine
Senza una formazione basata su unicità ( e di capi bravi ce ne sono molti), senza una chiara visione dell’organizzazione, i brillanti prescelti avranno un limite: dinanzi i problemi si scioglieranno. Da grandi talenti diventano teste, poi FTE, per ultimi esuberi. Salvati dall’imbarazzo solo e sempre più da dosi massicce di smart working. Ed è qui che Sparta, di fronte la quotidianità perde. Ma c’è uno strano modo di perdere. Quello del disinteresse. Non sono io che non sono all’altezza , sono gli altri , il datore di lavoro , le HR che non mi aiutano. La Zombieficazione arriva. Cambio. Anzi no prendo la LTI.
I lavori scelti così durano molto poco. Soprattutto generano 3 problemi :
– Nepotismo aziendale, ti ho scelto e ti proteggo, l’unico modo di proteggere e ‘ far crescere ed insegnare
– Impossibilita di creazione di numeri due, solo costruzione di cortigianerie
– Dolore e Accidia aziendale, difronte i problemi, c’è solo immobilità e minuetto, io lo chiamo playback
Il lavoro la carriera, non sono un idillio. C’è sempre il risveglio dopo la notte al Pacha. E talvolta puoi trovarti nel letto sbagliato. Ma la fuga non è la soluzione, bisogna fare altre cose prima di sedersi nel lavoro politically correct
Gli attuali metodi imperanti dovranno essere modificati. Altrimenti , il grande vincera’ sempre ,il piccolo sara’ costretto a soccombere. Le attrattivita’ dei grandi e’ troppo sproporzionata. Alcune grandi compagnie stanno già facendo le loro accademie, cioè allevano ragazze e ragazzi dall’inizio. Un collegio . Questo non è lavoro. Questa è dottrina militare.
Dobbiamo lottare e investire su un nuovo modello di selezione e di miglioramento delle condizioni di lavoro mettendo come condizione di lavoro la trasparenza della selezione. E la qualità della formazione continua.
Servono certificazioni base , e serve trasparenza non solo di come una compagnia tratta le acque, ma anche come una compagnia selezione e non usa AI per selezionare le squadre. Sono certo che nasceranno compagnie ad hoc per evitare questa prassi che sa tanto di partito unico .
Le compagnie che aiuteranno a costruire le squadre come dei collages e non come un Photoshop, con azioni molto semplici , preventive :
1) abolirei la pratica dei CV organizzato. Lavorerei sula costruzione di modelli logici. Ad esempio, un bel tema anche in italiano ; Ogni azienda dovrebbe avere una surprise selector . O anche un test banalmente di cultura generale.
2) Basta business case. A breve , power point ed Excel non serviranno più, come potremo fare i nuovi business Cases ? sono così importanti? Sapete che la meta di questi possono essere fatti con AI? Preferirei una bella esperienza sul campo magari a consegnare pacchi , vedere come te la cavi con la fatica con il sudore.
3) Un’altra pratica è legata alla capacità di legare con i terzi. Adattabilità. Lotterei per abbattere le cordate costruite dai network, e invece lavorerei per costruire dinamiche di collisione. Dimmi le cose che non ti piacciono e che non sai fare ed io te le farò fare . Eliminare il senso di comodità e ripetitività . Ogni giorno è l’ultimo , ogni mattina la prima.
4) Produttività come valore di retribuzione. Quanti si “accomodano “ su lavori prefabbricati e poi spendono il 40% del loro tempo su internet a scegliere vacanze . Il senso di distopia che proviene dalla perfezione della selezione automatica, si dimostra un colabrodo quando emergono situazioni impreviste. La capacità di impegnarsi unica grande risorsa dell’italico ingegno viene addomesticata dalla burocrazia.
5) Per sviluppare senso di adattamento Induction differenti, piu’ lunghe. Più rotazioni obbligatorie, corsi interni di “prevenzioni disagio” spiegando a tutti i vari dipartimenti della compagnia, evitando così persone rinchiuse nel Carmelo della loro posizione. Corsi di funzionamento della macchina. Stop a uffici, come isole.
6) Limitare provenienze stereotipate, da scuole e/o percorsi simili, avere una dichiarazione di multi-provenienza ; iniziare a fare inclusivity vera dando opportunità anche a chi proviene da scuole e lavori non a la page.
7) Mettere in chiaro nella sezione lavora con noi, il numero dei CV attualmente in mano ; del tipo, sei il 150esimo della file. Le aziende fanno tutto per attirare cv e poi cosa se ne fanno?
8) Chiarire per iscritto e per certificazione che il tuo CV se non selezionato non verra mandato a qualche software per la clusterizzazione;
Se non si agisce ora, per l’Italia e per i tanti giovani italiani sara’ troppo tardi. Senza una nuova classe e senza una nuova generazione, libera e liberata dal cluster AI , moriremo soffocati dalla burocrazia dell’algoritmo.